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Storie da brividi:

Storie da brividi: "Una gita in barca"

Quel lembo di costa salentina, che si affaccia sulle acque limpide del Mar Ionio, è desolato e trasmette calma e serenità all’anima.

Questo è ornato da un albero d’ulivo rigoglioso, con una miriade di piccole foglie verdi, illuminate dal caldo sole estivo, tra le quali spuntano le olive, i frutti di quell’albero secolare.

Accanto a quest’ultimo cresce tanta vegetazione spontanea e fiori variopinti, casa di piccoli esseri viventi e spuntano anche dei massi di pietra calcarea qua e là nel terreno sabbioso.

Delle piccole barchette sono rivolte verso l’orizzonte, tutte colorate di rosso e bianco e profumate di buon legno, che attendono solo qualcuno che le porti a largo.

L’acqua del mare è scintillante e riflette la luce del sole del mattino, è colorata di tutte le tonalità dell’azzurro, che si confonde col colore del cielo sereno.

Su un’insenatura che affiora tra le acque ioniche, si trova una piccola masseria, con una stalla per gli animali e una casa con tetto spiovente, color terracotta.

Tanta vegetazione verde circonda quel luogo incontaminato e paradisiaco, ricco di ulivi e alberi da frutto, che aspettano la raccolta.

Il cielo è azzurro con qualche punta di rosa e qualche nuvola, paesaggio tipico delle prime ore del mattino.

Quando suona la sveglia, alle sei e mezza, la signora Rosaria e il signor Tonino si svegliano e cominciano la loro faticosa, ma anche piacevole, giornata di lavoro.

In masseria non si sta mai con le mani in mano, c’è sempre qualche mucca da mungere, un frutto da raccogliere o una buona pasta da cucinare.

D’estate, quando i loro nipoti si rendono utili e vanno ad aiutarli, per la coppia è sempre una gioia.

La signora Rosaria e Carolina, che ormai non è più così tanto piccolina, di diciassette anni, cucinano le pietanze per il pranzo, infatti i clienti della masseria attendono solo il buon pranzo della domenica di Rosaria.

Il signor Tonino e il piccolo Tommy, di dieci anni, si dedicano alla raccolta e al pascolo degli animali, facendo attenzione affinché nessuno di essi faccia del male a Tommy, che si diverte a infastidirli.

Un giorno, all’ora di pranzo, l’aspirante cuoca Carolina stava servendo a tavola le tanto famose pietanze della nonna, mentre Tommy cercava di non rompere tutti i piatti.

Con il consenso della nonna, Carolina aveva invitato qualche suo amico a passare il pomeriggio insieme e fare un bel bagno nell’acqua calda del mare.

La signora Rosaria aveva permesso che Giusy, Carletto e Giuseppe le facessero visita, solo se i quattro giovincelli non si fossero avvicinati alle barche, perché non le sapevano guidare ed erano pericolose.

Appena arrivati, i quattro non persero tempo e si buttarono in acqua. Tra tuffi e schizzi erano già le sette e mezza e tra non molto sarebbe calato il sole per riposarsi.

Quando, Carletto e Giuseppe, di nascosto dalle ragazze, rubarono una barca e andarono al largo insieme al piccolo Tommy.

Poi Giusy e Carolina tornarono sulla riva, ma si accorsero che una barca e i ragazzi e Tommy erano spariti.

Il sole era ormai tramontato e all’orizzonte non c’era traccia dei ragazzi.

Le due corsero subito ad avvertire i nonni dell’accaduto.

Furono mandati elicotteri e navi a perlustrare la zona, ma tutto fu inutile, le ricerche furono rimandate al giorno seguente.

La mattina successiva dei poliziotti arrivarono alla masseria intraprendendo le ricerche del nuovo caso.

Verso le undici della mattina il signor Tonino trovò una lettera nella stalla e la portò immediatamente alla moglie.

Questa diceva: “Salve. Ho io i ragazzi. Per riaverli dovrete fare una semplice cosa. Inserite qui tutti i vostri guadagni e non avvertite le autorità. Lasciate la busta in stalla. Sarò io a prenderla e lasciarvi l’indirizzo di dove si trovano i ragazzi. A voi la decisione.”

I ragazzi erano stati rapiti, ma da chi? La signora Rosaria e il signor Tonino erano consapevoli che quando il rapitore avrebbe ottenuto il denaro, avrebbe ucciso i ragazzi.

Ma cosa dovevano fare? Agire! Sì, agire! In fretta! Dovevano catturare il rapitore.

Perciò svuotarono la stalla dagli animali e ci misero la busta vuota.

Il signor Tonino si appostò su un albero come una scimmia e appena vide entrare qualcuno incappucciato e irriconoscibile, fece un fischio.

Tutte le mucche entrarono in mandria nella stalla e in poco tempo il rapitore si ritrovò calpestato dai loro zoccoli.

La signora Rosaria si fece strada tra le mucche, si avvicinò al rapitore, lo prese per l’orecchio e gli levò il cappuccio.

Era il signor Gino! Un loro concorrente, il proprietario di una masseria, che si trovava sull’altra sponda.

In poco tempo i suoi polsi si ritrovarono bloccati dalle manette argentate, e lui seduto in un auto della polizia, accusato di rapimento e minaccia.

Alla fine tutto si concluse per il meglio e i ragazzi tornarono in masseria.

La signora Rosaria fece una tirata d’orecchie anche a loro, era arrabbiata, ma anche felice!                                                                                               

Greta Pinca - 3 A Scuola Secondaria di I grado

Date

06 Marzo, 2022"

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