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FERMIAMO LA VIOLENZA DI GENERE

FERMIAMO LA VIOLENZA DI GENERE

Purtroppo sì, è successo di nuovo. Quante volte ancora dovrà accadere? Offese, schiaffi, pugni, ricatti, zero libertà, zero dignità. Poi arriva il colpo finale, la sconfitta definitiva: il silenzio. A quel punto una donna non ha più armi per difendersi. Tutto questo perché noi donne, secondo alcuni uomini, siamo esseri inferiori, non abbiamo qualità particolari; l’unica cosa che dobbiamo fare, perciò, è obbedire, senza possibili vie d’uscita. Questo è quello che vivono le donne vittime di violenza, donne che hanno paura di difendere i loro diritti, che scoprono di avere accanto uomini prima amorevoli, poi violenti.

Cosa possiamo fare noi, allora, per fermare la violenza? È difficile capire cosa ci sia nella mente e nel cuore di un uomo o di un ragazzo che compie questi gesti, ma una cosa è certa: c’è tanta frustrazione, tanto disagio che degenera in possessività, gelosia, rabbia, violenza. Voglia di imporre la propria volontà e di decidere perfino se una donna possa indossare una gonna o un pantalone. Sarebbe bello se gli uomini capissero che l’amore più grande che possono avere per noi donne è di lasciarci libere. Affiancare a questi uomini violenti specialisti che possano aiutarli a capire il perché dei loro comportamenti, sin dai primi segnali, potrebbe salvare la vita di molte donne.

Vittoria Mariano III B

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Secondo me il femminicidio è la forma di violenza estrema contro le donne, che interviene per ultima, quando le donne sono state private ormai di tutto. Quotidianamente giornali, televisioni, social danno notizia dell’ennesimo femminicidio. Un’altra donna è stata uccisa dal marito, dal compagno, dall’ex fidanzato. Dobbiamo dire “basta” alla violenza sulle donne. Noi donne dobbiamo combattere, agire, ma soprattutto non dobbiamo avere paura di esprimerci e dire quello che pensiamo. Secondo me, questo problema non si risolve con slogan o con manifestazioni, ma agendo concretamente. Occorre parlare di questo tema, per far capire che la violenza non è inevitabile, che non bisogna rimanere isolate, ma chiedere aiuto. Dobbiamo imparare a riconoscere i segnali di un amore possessivo e dobbiamo imparare a cogliere nelle vittime i primi segnali del loro malessere. Le organizzazioni che si occupano di combattere la disparità di genere e la violenza dovrebbero essere sostenute economicamente con più finanziamenti.

Sofia Bove III B

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Noi ragazzi di oggi che saremo gli uomini e le donne di domani dobbiamo capire la gravità della violenza contro le donne e impegnarci perché la situazione cambi. Il primo passo che possiamo fare in questa direzione è lavorare sulla sensibilizzazione dei ragazzi: organizzare sempre più occasioni di confronto a scuola, offrire agli studenti incontri con i professionisti dei Centri antiviolenza, testimonianze di vittime che hanno denunciato. Bisognerebbe far conoscere a tutti l’esistenza del numero 1522 e del gesto della mano che segnala di essere in una condizione di violenza o di pericolo. In più noi giovani potremmo usare i social per condannare la violenza, manifestare la nostra solidarietà alle vittime e promuovere comportamenti rispettosi delle ragazze e delle donne a partire dalle parole e dai gesti che usiamo quotidianamente in famiglia, a scuola, nei luoghi di lavoro e di svago.

Giuseppe Papa III B

Date

05 Gennaio, 2024"

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