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NON TUTTI GLI UOMINI SONO COSI'...MA

NON TUTTI GLI UOMINI SONO COSI'...MA

Giulia Cecchettin è stata uccisa dal suo ex fidanzato pochi giorni fa, perché lui non accettava che lei l’avesse lasciato. La sorella ha provato a farsi sentire e a lanciare qualche messaggio per cambiare qualcosa nella società, ma per un brand che aveva sulla felpa è stata chiamata “satanista” e definita “posseduta”, quindi non è stata presa sul serio. Quello di Giulia Cecchettin stato il centocinquesimo femminicidio in Italia, (senza contare le molestie) e nemmeno l’ ultimo: una signora è stata uccisa dopo aver controbattuto a un commento ingiusto dal marito sulla situazione di Giulia. Capita quasi tutti i giorni di sentire una “battuta” maschilista, ahimè, anche dalle donne alcune volte. Ciò accade perché sin da piccoli ci vengono insegnate cose maschiliste, anche da parte di chi “scherza”:

“sei un maschio, non fare la femminuccia”;

“sei una ragazza, sii più delicata”;

“karate e calcio sono sport da maschi, scegli qualcosa di più femminile, tipo danza o pallavolo” (nonostante la pallavolo nasca come sport maschile), etc…

Quando vai in un negozio per comprare dei giochi, troverai un corridoio e non sarà difficile notare che è diviso in due: una parte grigia e cupa con giochi come: armi finte, macchinine telecomandate, videogiochi, etc. Questo è il reparto “maschile”; un’altra, il reparto “femminile” riconoscibile da consistenti giochi rigorosamente rosa. Qui possiamo trovare giochi come: bambolotti con il rispettivo kit per prendersi cura di loro, trucchi finti, scopa e paletta giocattolo (rosa) e addirittura aspirapolveri giocattolo.

Quando crescono leggermente diventando adolescenti, le femmine devono tornare a casa prima rispetto ai maschi, perché pur essendo pericoloso per entrambi, la ragazza rischia di più. Dopo un femminicidio senti dire “ma lei poteva essere più perspicace”, “ma lei è stata imprudente”, “ma a lei non hanno insegnato a stare attenta?”. Quindi non dobbiamo educare i ragazzi (e anche alcune ragazze) a comprendere e rispettare un no e a non fare cat-calling e/o molestare, ma insegnare alle ragazzine a stare attente e a cogliere i minimi segnali di un futuro partner tossico?

Fortunatamente non tutti i maschi sono di queste opinioni, ma quando le ragazze escono non sanno che tipo di persona ci può essere dall’altra parte della strada. Facendo un riassunto: “non tutti gli uomini sono così”, ma quando cammino per strada da sola sembra che stia correndo una maratona. “Non tutti gli uomini sono così”, ma quando passo da sola davanti a un gruppetto di ragazzi, mi sento osservata e iniziano a tremarmi le gambe. “Non tutti gli uomini sono così”, ma tutte le donne, e spesso qualche ragazzina, hanno subito almeno una volta nella vita molestie e/o cat-calling. “Non tutti gli uomini sono così”, ma “per sicurezza chiedo ai miei amici se sono in giro per accompagnarmi alla farmacia dietro casa mia”. “Non tutti gli uomini sono così”, ma “per sicurezza porto il cane con me”.

Sui social, dopo ciò che è accaduto a Giulia, si parla molto della cultura maschilista che c’è in Italia, ed è nato l’hashtag “#ALLMAN”. Questo non per dire che sono tutti gli uomini a uccidere e molestare, ma per dire che almeno una volta nella vita un maschio è stato zitto o ha riso davanti a una di queste scene:

-un maschio vicino a te ha appena commentato maleducatamente una donna che sembra non conoscere;

-un tuo amico ha appena invitato poco gentilmente una ragazza a stare zitta in quanto tale o ad andare a svolgere faccende di casa;

-un tuo amico ha atteggiamenti troppo gelosi e possessivi.

Molti maschi al posto di riflettere tenevano a specificare che loro sono bravi ragazzi e non è giusto generalizzare. Secondo me, si sono solo sentiti chiamati in causa, perché chi sta bene con la propria coscienza avrebbe capito che l’hashtag non è indirizzato a loro. Una ragazza ha raccontato un’esperienza a cui ha assistito e che, secondo me, fa riflettere molto: stava aspettando con i suoi amici alla fermata dell’autobus ed era notte, a un certo punto arriva una macchina che parcheggia lì vicino, con alla guida un maschio e accanto una donna. Il maschio le urlava contro anche insultandola, così la ragazza ha chiamato la Polizia e poco dopo lui ha iniziato a prendere la donna per capelli e a sbatterle la testa talmente tanto forte sul cruscotto, che i colpi si sentivano chiaramente. Quando è arrivata la Polizia l’hanno fatto scendere dalla macchina e lui era tranquillo, come se non avesse appena fatto del male a qualcuno. La donna, invece, l’avevano fatta rimanere sola in macchina e quando la ragazza che aspettava l’autobus si è avvicinata per chiederle come stesse, un agente l’ha mandata via perché “non è il tuo lavoro”. La Polizia ha lasciato andare entrambi insieme, come se non fosse successo niente. Questo è il motivo per il quale molte donne non hanno il coraggio di chiedere aiuto in situazioni di difficoltà. È mai possibile che una piccola percentuale di massa muscolare in più rispetto alle donne abbia causato tutto ciò? Questo modo di pensare maschilista non sparirà mai completamente, ma il fatto che nel 2023 ci siano ancora problemi del genere (ancora sottovalutati), mi dà una sensazione di vuoto dentro, dolore e paura, perché ieri è stato il turno di Giulia, oggi della signora uccisa dal marito, e domani potrebbe essere il turno di qualcuno che conosco, o il mio. Per non parlare della paura di fidarci di qualcuno, perché chi lo fa, gioca con il fuoco.

Phoebe Stapane III C

Date

23 Dicembre, 2023"

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