LA MANO ANDROIDE

Le classi seconde della scuola secondaria di I° grado del Polo 2 di Galatone sono state impegnate nel progetto “Dia-logos” volto a promuovere la lettura tra i ragazzi ed invitarli al dialogo come strumento di apprendimento. E’ stato letto in classe il libro “Il giro del mondo in 80 esperimenti”. Il testo racconta di tre ragazzi che decidono di avventurarsi per osservare e sperimentare ciò che li circonda, per capire cosa succede nel nostro pianeta e per approfondire la cultura. I giovani iniziano il loro percorso da Londra, arrivando in Italia, attraversando Parigi, capitale della Francia. La loro avventura prosegue per la Grecia, fanno tappa a Suez in Egitto, arrivano in India dove effettuano ben 11 esperimenti. E poi ancora in Cina e in Giappone; attraversando l’Oceano Pacifico, giungono negli Stati Uniti D’America, percorrono l’Oceano Atlantico e arrivano in Irlanda da dove, dopo aver eseguito 3 esperimenti, ritornano al punto di partenza: la Gran Bretagna.

Ci ha particolarmente colpito la tappa compiuta dai protagonisti in Giappone, luogo in cui è vissuto il fumettista che, per primo, ha disegnato dei robot . Ai giapponesi va anche il merito di aver progettato e costruito dei veri robot. Prendendo spunto da questo, abbiamo voluto realizzare la mano androide, un esperimento attinente alla tappa.

Ci siamo soffermarti sulla mano robotica perché, in collegamento con l’argomento di  scienze, il sistema scheletrico, abbiamo conosciuto la storia di Bebe Vio, schermitrice senza arti superiori e inferiori che, nonostante la sua grave menomazione, continua a lottare per i suoi obiettivi utilizzando delle sofisticate protesi.

In un pomeriggio, noi ragazzi, ci siamo trasformati in piccoli ingegneri e, grazie ad un cartoncino, delle cannucce da bibita, uno spago e delle perline, ci siamo immedesimati nella realtà di tante persone che con le loro protesi svolgono una vita ‘’quasi normale’’.

Per riprodurre la mano robotica abbiamo disegnato in un cartoncino la forma della nostra mano; quindi l’abbiamo ritagliata. Lo spago è stato suddiviso in cinque pezzi uguali (uno per ogni dito). Ad una estremità dello spago è stata fissata una perlina e abbiamo inserito delle piccole parti di cannuccia a rappresentare la falange, la falangina e la falangetta.

Con del nastro adesivo abbiamo bloccato alla mano i piccoli pezzi di cannuccia.

Infine, abbiamo fatto passare tutti e cinque i fili di spago all’interno di una cannuccia più larga, quest’ultima fissata sul palmo della mano.

A questo punto, la nostra mano androide era pronta ed è stato emozionante vedere come le dita si muovessero tirando i fili di spago collegati.

Sofia Spagna 2 A