GREASE: INTERPRETARE UN’EMOZIONE

Dopo il debutto e la replica del musical Grease, due studentesse che hanno partecipato al laboratorio teatrale e musicale, raccontano cosa si prova a calcare per la prima volta le scene nel Teatro Comunale di Galatone.

Quest’estate ho avuto la possibilità di partecipare al PON di musica, insieme ai ragazzi dell’attuale terza media. Per me e per alcune mie compagne di classe frequentare il corso è stata un’eccezione, perché il corso era riservato alle classi uscenti, mentre noi eravamo ancora in prima. Il percorso si è concluso in estate con le riprese di un video, ispirato al musical “Grease”. Pensavamo fosse tutto finito lì. Partecipare ad uno spettacolo teatrale non era proprio nei nostri pensieri; quando invece ci hanno informati che era proprio quello il passo successivo del progetto, siamo rimasti tutti a bocca aperta.

Lo scorso novembre abbiamo ricominciato con le prove. Stavolta l’atmosfera era diversa, perché avevamo iniziato a legare tra di noi. In più mettere in piedi uno spettacolo teatrale è ben altra cosa rispetto a registrare un video. Per un mese ci siamo esercitati su balli, canti e soprattutto sulla recitazione. Nello spettacolo noi ragazzi delle attuali classi seconde non interpretavamo i ruoli principali, ma anche avere piccole battute o essere solo delle comparse, ci è stato utile per migliorare, sia a livello personale, che culturale. Ho scoperto che ballare, cantare, andare a tempo, richiede tanto lavoro e collaborazione.

Non avevo mai partecipato ad esperienze del genere. A volte, anche se ne avevo la possibilità, mi tiravo indietro per timidezza e per paura di sbagliare. Ora ho capito che anche davanti agli imprevisti, bisogna sempre andare avanti. Neanche dietro le quinte è tutto rose e fiori, anzi, il clima è così movimentato, che sembra essere sul set di un film d’azione, dove si devono affrontare tante prove, prima di andare in scena.*

Quest’esperienza per noi ragazzi è stata un’occasione per metterci alla prova, per verificare la bontà del nostro lavoro; è stata una sfida superata, affrontata al massimo delle nostre possibilità. Secondo me, la maggiore soddisfazione è stata raggiungere l’obiettivo, nonostante gli ostacoli, le ammaccature, i graffi. Siamo riusciti a rimanere uniti anche quando il mondo ci è crollato addosso, ossia quando nel giro di mezz’ora abbiamo cambiato tutta la sceneggiatura, perché alcuni compagni avevano l’influenza.

Nel corso di quest’esperienza, oltre ad apprendere le tecniche della recitazione e della dizione, abbiamo stretto nuove amicizie, che speriamo di coltivare nel tempo, soprattutto quando le nostre strade si divideranno.

Dopo aver partecipato a questo progetto, non posso dire di essere un’altra persona, ma sicuramente sono migliorata nel carattere; sono più sicura di me stessa e ho più fiducia nelle mie capacità.**

Alice Zuccarino *

Alice Altiero **

Classe II B